Se ve la siete persa, date un occhio alla parte precedente della retrospettiva.
Non rimane altro che arrivare alle ultime settimane di Settembre del 2013 quando uscì finalmente il quinto capitolo della serie dove si parla di un budget per la realizzazione di oltre 250 milioni di dollari. Nonostante siano passati ben 8 anni dalla sua pubblicazione, ancora oggi si vende come il pane. A fine 2020, il titolo ha sfondato il muro delle 140 milioni di copie e 20 milioni solo nel 2020 stesso! Andiamo a parlare nello specifico del titolo e comunque, c’è chi lo ama e chi lo odia. Chi da una parte lo ha definito capolavoro senza se e senza ma, chi invece lo ha considerato troppo corto con personaggi in parte inutili e impalpabili e che si risolleva solo grazie ad uno strepitoso online.

Ma per adesso parliamo della storia ovvero che si ritorna a Los Santos, nello stato di San Andreas, dove stavolta ci troviamo di fronte non uno, ma ben a tre personaggi giocabili. Prima di parlare nel profondo dei personaggi, bisogna parlare di Los Santos, una Los Angeles riprodotta fin nei minimi dettagli con tanto di Hollywood e Santa Monica. Ne esce fuori una mappa grande, molto grande. Tanto grande a tal punto che a detta di Rockstar, per farci rendere conto delle dimensioni reali, bisogna unire la mappa di San Andreas, quella di GTA 4 e quella Red Dead Redemption (altro capolavoro Rockstar) tutte insieme…Spaventoso!

Tornando ai personaggi, parliamo di tre soggetti molto differenti fra loro e ognuno con carattere e stile e modi di fare diversi e sono Micheal Townley, Franklin Clinton e Trevor Philips. Ovvio che per dipanare meglio la trama, Rockstar non ce li ha sbattuti tutti e tre sullo schermo da subito, ma li ha slegati un po’ per volta, uno alla volta, approfondendo la loro vita e il loro carattere man mano che si va avanti nelle missioni. Il primo personaggio che ci si presenta è Micheal, all’apparenza un milionario con una vita fatta di villa con piscina, auto di lusso, bella moglie e due figli. Al contrario, Micheal è un ex ladro di banche, con una vita matrimoniale scadente fatta da una moglie sempre isterica che lo tradisce e due figli con cui non riesce a legare. Il figlio rincoglionito dalle droghe e una figlia che rappresenta al meglio la vita fatta di illusioni che vediamo oggi in TV dove per fare successo sarebbe disposta a tutto.

Il secondo personaggio che incontriamo è Franklin, un classico gangsta dei sobborghi della città però con poche palle e lamentoso della vita che gli scorre davanti, barcamenandosi fra amici che lo criticano e un lavoro di recupero auto dove per puro caso durante una missione si incontra per la prima volta con Micheal.
L’ultimo personaggio giocabile, vero collante della trama e anche forse il più riuscito character della serie, è Trevor. Un’uomo che vive costantemente nella sporcizia, fra spacciatori e trafficanti fuori Los Santos, nel deserto polveroso. Ex rapinatore, membro della banda di Micheal e che lui crede morto. Personaggio fin troppo sopra le righe, tanto da far subito pensare, vista la violenza e il linguaggio, a un vero e proprio psicopatico. Solo dopo alcune ore di gioco, usando Trevor, si vedrà venir fuori un personaggio molto più profondo di quello che può sembrare, nonostante rimanga sempre sul filo della follia. GTA 5, come negli altri, non manca di un parco mezzi pauroso fatto di auto, moto, natanti di tutti i tipi, aerei civili e da guerra, elicotteri e tanto altro. Ovviamente se i mezzi ci sono a iosa, lo stesso vale anche per le armi e qui ce ne sono per tutti i gusti.

Dal coltello al lanciagranate, passando per Kalashnikov, bombe a mano e pistole di vario calibro. Il metodo di combattimento con le armi è ripreso da Max Payne e ciò rende le fasi di sparatoria molto divertente e immediata, anche se forse un po’ troppo semplicistica, ma comunque nessuno ci vieta di disattivare, da menù, la mira assistita e mettere un po’ più di pepe al tutto. La novità principale di questo titolo, come dicevo prima, è la possibilità di manovrare ben tre personaggi ed è quindi possibile passare da l’uno a l’altro in qualsiasi momento, tranne alcune missioni specifiche e non di rado passando da un personaggio all’altro (Trevor in particolare) li si trovi in particolari momenti al limite del grottesco.
Inoltre è stata messa la possibilità di aumentare le abilità specifiche per ciascun personaggio, quindi se si guida per parecchio tempo con un dato personaggio, questi aumenta l’abilità di guida, così allo stesso tempo se si pilota un aereo o si spara parecchio, si aumentano le skill specifiche dello stesso. Anche qui come accadeva in passato, possiamo investire i nostri soldi su specifiche attività o giocare in borsa e tanto altro ancora. In pratica, tutto il meglio che abbiamo visto nei passati GTA viene riproposto all’ennesima potenza e ne esce fuori un concentrato di divertimento senza precedenti.

Andando a scavare nel profondo del titolo, in questo ultimo capitolo si trova tutto portato allo stremo, tutta la superficialità della società di oggi, e ci insegna che il vendersi per ottenere qualcosa che ci migliori la vita non porterà mai a nulla. Non riguarda solo le strade brevi intraprese dai protagonisti per ottenere facili guadagni a costo della propria vita e dei propri cari, ma anche quelli che circondano Micheal, Trevor e Franklin. Più volte nel corso dell’avventura ci capita di imbatterci nei classici personaggi grotteschi della serie, protagonisti delle missioni secondarie. Questi a differenza dei precedenti capitoli, sono più cinici, superficiali, addirittura cattivi e anche questi fanno parte di quello specchio della società di oggi anche se si nascondono più nel sottobosco della grande città.
Che dire, i pregi principali, oltre a quelli classici, non possono che essere una mappa abnorme dove il cazzeggio può essere così elevato alla massima potenza (sopratutto online), missioni lunghe e spettacolari e dei personaggi davvero ben caratterizzati anche se parlo di due dei tre protagonisti a dire il vero visto che Franklin, almeno io, lo vedo piuttosto inconsistente e anonimo. Per quanto riguarda i difetti direi, in primis le missioni stesse che ho messo anche fra i pregi. Come dicevo prima, sono lunghe (alcune durano perfino mezz’ora) e spettacolari, ma sono “solo” 69. In GTA 4 ce ne erano ben 96, tanto per dire.

Avrei accorciato qualcuna di quelle lunghe per aggiungerne di più. Un altro difetto lamentato praticamente da tutti è stato la poca varietà di edifici da esplorare. Qualche posto in più da visitare non sarebbe dispiaciuto a nessuno. Altro difetto che ho notato è la credibilità della polizia. L’idea del solo campo visivo per essere individuati l’ho trovata davvero intelligente e realistica, infatti l’ho apprezzata parecchio, ma mi sembra assurdo che già con una sola stella di sospetto ti cercano per ammazzarti direttamente invece di arrestarti… mah! Comunque, nel complesso, rimangono difetti fondamentalmente non gravi e il titolo rimane in ogni caso ottimo.
Cosa aggiungere ancora su questa serie se non che vorremmo il sesto capitolo? I tempi sono maturi? Le vendite di GTA V direbbero di no, ma Rockstar sa come dosare le sue chicche. Le voci si rincorrono, le console di nuova generazione sono uscite e tutto lascia presupporre che prima o poi nel corso di questo 2021, questo benedetto annuncio verrà fatto.

In conclusione possiamo dire che Rockstar ha scritto pagine di storia dell’industria videoludica con una serie tanto bella, quanto piena di insegnamenti. Dirò una frase fatta, ma mi rompe parecchio leggere di benpensanti che non hanno fatto altro che spalare merda sulla serie per via della violenza, quando invece basta accendere la TV e mettere su un qualsiasi telegiornale per vedere di peggio.
Ultima cosa che posso dire su questa serie capolavoro è ripetere quello che ho scritto prima, ovvero che chi a suo tempo ha giocato i titoli solo per cazzeggiare, sparare e investire gente, perchè troppo piccolo per capire il significato di tutte le storie descritte, lo rigiochi adesso e vedrà tutto sotto un’altra ottica e apprezzerà ancora di più i titoli, molto più di quanto hanno fatto in questi anni di puro divertimento. Sia chiaro, il “giocazzeggio” rimane sempre una parte inportante, se non fondamentale della serie GTA, ma semplicemente non è fatto solo di questo, tutto qui…
Immagine in evidenza creata dall’utente PatrickBrown di DeviantArt.






