Uscito a sorpresa il primo capitolo della nuova opera di Ishida, andiamo ad osservare da vicino i particolari di questi pannelli. 
Esattamente come in Tokyo Ghoul, Ishida non ci delude e ci dona sia scene simpatiche che cruenti fin dalle prime pagine. Si tratta di un universo diverso da quello dei ghoul. Sono presenti infatti i Choujin, degli umani con abilità particolari riconducibili a superpoteri: un concetto decisamente banale, ma potrebbe distinguersi dato il tratto distintivo di Ishida e i suoi disegni straordinariamente macabri.

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A quanto ne sappiamo per diventare uno di essi è necessario iniettarsi un liquido da una siringa (possibile riferimento all’Attacco dei Giganti?). Il protagonista è Tokio Kurohara, quello che ci appare come un normale 16enne. Uno dei suoi amici è Azuma Higashi ed è rappresentato come un personaggio dotato di estrema forza fisica, pur avendo un fisico esile. Notiamo anche una forte considerazione degli animali guida quali piccione, onisco, leone e avvoltoio; quest’ultimo associato a Kurohara, evidente già nel primo pannello. 

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Il profilo di Tokio è apparentemente simile a quello di Kaneki, ma lo vediamo subito più pronto alle difficoltà. Azuma invece, diversamente da Hide, oltre a essere l’amico estroverso, non è impotente, anzi è molto più forte di quello che si potrebbe pensare. Inoltre vediamo che Tokio è stato vittima di quello che in Giappone viene chiamato “Ijime“, una forma di bullismo in cui la vittima viene tormentata. Tra l’altro Hishida ci ha dimostrato con Tokyo Ghoul di dedicarsi in modo particolare allo stato psicologico dei personaggi, ci si aspetta quindi anche qui, una sorta di evoluzione dei protagonisti, dovuta probabilmente alla trasformazione in Choujin.

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